In commercio si trova un numero infinito di crocchette per i nostri cani, molte accompagnate da diciture accattivanti e slogan che però poco ci garantiscono sull’effettiva qualità del mangime. Per essere sicuri di prendere la decisione giusta, è importante saper leggere l’etichetta.
Iniziamo precisando che la scelta del mangime per il nostro cane non può essere casuale ma deve sempre essere adeguata a età, taglia, esigenze specifiche della razza, forma fisica, eventuali patologie o tendenze patologiche. E anche se non sempre più costoso è uguale a migliore, mangimi troppo economici non possono tecnicamente sostenere i costi di produzione con materie prime di qualità.
Un’alimentazione sana, completa e adeguata è alla base della loro salute (e della loro longevità!) ancora prima che i controlli dal veterinario, ricordiamocene sempre.
L’unico modo per capire se stiamo dando al nostro cane l’alimentazione corretta è imparare a leggere l’etichetta.
Per legge gli ingredienti devono essere elencati in ordine decrescente, e già questa è un’ottima base da cui partire per leggere l’etichetta. Ricordiamo anche che i produttori più seri specificano le percentuali di ciascun ingrediente, in modo da rendere l’elenco più comprensibile e trasparente.
Al primo posto deve risultare la fonte di proteine animali, alimento principale per il nostro cane. Anche qui però le diciture ingannano. Se c’è scritto “pollo” si intende l’animale intero, “pollo disossato” la carne e gli organi, “carne fresca di pollo” fa invece riferimento solo alla carne stessa. Teniamo conto però che la carne fresca perde acqua, e quindi volume sul prodotto finito, cosa che non accade con la carne deidratata o essiccata (anche indica sta come “farina di carne”).
E attenzione: una certa percentuale di ossa o lische è importante (e presente anche nell’alimentazione dei cani di in natura) come fonte di calcio naturale e assimilabile, quindi non scartiamo a priori un mangime che contiene l’animale intero. Evitiamo piuttosto gli alimenti o con diciture vaghe quando ci troviamo a leggere l’etichetta, come “carni e derivati” o “proteine animali”.
La scelta del tipo di proteine (cioè da quale animale provengono) riveste una sua importanza nel gusto del cibo ma è discriminante solo in caso di allergie conclamate o problemi digestivi: sarà il veterinario a indicarvi al bisogno come orientarvi.
Anche qui c’è molta variabilità. I cereali, o comunque i carboidrati, in linea di massima non devono essere eliminati dalla dieta del cane salvo casi specifici (anche qui: parlatene con il vostro veterinario!), e in assenza di intolleranze non c’è una fonte nettamente preferibile a un’altra.
La moda degli alimenti “grain free” si è diffusa in parte sulla scia della maggior attenzione nell’alimentazione umana alle intolleranze al glutine, in parte come slogan per attirare proprietari convinti che in questo modo il proprio cane assuma un mangime più proteico. Ma la dicitura grain free si riferisce solo all’assenza di cereali, non a un basso quantitativo di carboidrati. Anche qui bisognerà leggere l’etichetta per conoscere le percentuali.
Il processo di cottura e disidratazione delle crocchette fa perdere molti micronutrienti, che vengono giustamente reintegrati. La presenza di additivi non è quindi di per sé indice di scarsa qualità, anzi, in alcuni casi possono migliorarla (ad esempio integratori vitaminici, Omega 3, probiotici). Alcuni però, se non sempre dannosi, sono sicuramente inutili: sono i coloranti, pesanti per l’occhio dell’uomo e non per il cane.
Non proprio. Per capire la qualità di un alimento per cani dobbiamo vedere anche la tabella nutrizionale, che racchiude le percentuali dei macrogruppi di nutrienti.
La tabella nutrizionale ci dice:
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