L’asma felina è una patologia respiratoria cronica delle vie aeree profonde (bronchioli) che colpisce soprattutto gatti di età compresa fra i 2 e gli 8 anni.
Quali sono i possibili segnali che potrebbero suggerire questa affezione nel nostro gatto?
Innanzitutto, la sintomatologia è prettamente respiratoria, la quale può comparire soprattutto in concomitanza a situazioni stressanti. Si potrebbero osservare:
A cosa è dovuta questa sindrome?
Ci sono diversi fattori coinvolti nello sviluppo dell’asma felina, in primis la presenza di allergeni (come polveri, muffe, pollini, sostanze chimiche irritanti) nell’ambiente domestico, ma non solo. Infatti sembra esserci anche una predisposizione di alcune razze, come le orientali (es. Siamese). Secondo l’ipotesi più accreditato, lo sviluppo dei sintomi nasce da un’ipersensibilità delle vie aeree profonde ad uno o più di questi allergeni con cui il nostro micio abitualmente convive, ciò porta ad una reazione infiammatoria e broncocostrittiva che rende più difficoltoso il passaggio dell’aria attraverso queste vie. La contrazione della muscolatura bronchiolare è in realtà un fenomeno protettivo nei confronti dell’apparato respiratorio, poiché impedisce alla sostanza irritante di arrivare agli alveoli (sede degli scambi respiratori), ma nel caso dell’asma felina si tratta di una risposta esagerata e non controllata, che comporta una riduzione dell’afflusso d’aria, anche dovuto alla produzione di muco che aggrava la riduzione del calibro dei bronchioli.
Come evolve questa sindrome?
È sempre importante intervenire più precocemente possibile, prima che la situazione sia compromessa. Infatti, con il passare del tempo, soprattutto se non si interviene precocemente impostando una terapia efficace, il persistere dei fattori broncocostrittivi e infiammatori può causare un rimodellamento delle vie aeree con una considerevole e permanente riduzione del loro lume.
Come si diagnostica l’asma felina?
Purtroppo non esiste un test che permetta di individuare e diagnosticare subito l’asma felina, ma si procede piuttosto con un iter di esclusione, ovvero escludendo tutte le altre condizioni che potrebbero dare un quadro sintomatologico simile all’asma. Pertanto gli esami utili a questo scopo sono:
Considerando anamnesi e segnalamento e una volta escluse le altre patologie è molto probabile si tratti di asma felina.
Asma felina: niente panico! Esiste una terapia!
La prima cosa da fare è intervenire sull’ambiente in cui vive il nostro gatto, ovvero dobbiamo ridurre al minimo, o rimuovere se possibile, lo stimolo allergico dell’ambiente domestico. È possibile fare ciò attraverso l’arieggiamento e la pulizia della casa, magari utilizzando prodotti ipoallergenici, evitando così l’accumulo di polveri, muffe e sostanze chimiche irritanti. Anche una corretta gestione dell’animale è importante, infatti l’obesità e lo stress sono altri fattori di rischio da non sottovalutare.
Questa strategia può migliorare moltissimo la qualità di vita del gatto, riducendo drasticamente la sintomatologia. Talvolta però non è sufficiente, quindi è opportuno associare anche una terapia farmacologica che va a contrastare l’esacerbazione del sintomo. I farmaci più utilizzati sono:
Soprattutto per quanto riguarda i Cortisonici, essendo una terapia che può durare a lungo, è fortemente consigliata la somministrazione inalatoria attraverso aerosol, in quanto permette di limitare notevolmente gli effetti collaterali che un trattamento cronico e sistemico con glucocorticoidi potrebbe dare. Quando questo non è possibile o agevole, è meglio comunque optare per una terapia per via orale o parenterale.
Riassumendo, come ci dobbiamo comportare se il nostro micio potrebbe soffrire di questa sindrome?
È estremamente importante agire tempestivamente, quindi se il nostro micio presenta uno o più di questi sintomi respiratori la prima cosa da fare è portarlo dal veterinario, evitando rimedi fai da te che potrebbero aggravare la situazione.
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