Un attento monitoraggio del ciclo estrale e dell’ovulazione consente di individuare il momento ottimale per l’accoppiamento, così da massimizzare il tasso di gravidanza ed il numero i cuccioli per cucciolata.
La determinazione della fase del ciclo estrale è essenziale anche quando si organizza un accoppiamento con un maschio che vive a notevole distanza dalla femmina, o con un soggetto di alto valore e potenziale genetico, per il quale si vogliono ottimizzare le monte, oppure quando si programma un’inseminazione artificiale, sia essa con seme fresco o conservato (refrigerato o congelato).
Il metodo migliore per prevedere il momento ottimale per l’accoppiamento è quello di determinare il giorno dell’ovulazione, anche se non è sempre semplice. La più comune causa di infertilità nella cagna è infatti l’accoppiamento al momento sbagliato.
La determinazione del momento ottimale per l’accoppiamento può essere difficile nella cagna, a causa della significativa variabilità individuale del giorno dell’ovulazione e della scarsa correlazione tra il momento dell’ovulazione e l’estro comportamentale.
La situazione è poi complicata dal fatto che spesso il medico veterinario si trova a fronteggiare alcune consuetudini nella gestione della riproduzione della cagna, che per quanto siano molto diffuse, sono fondamentalmente scorrette. Tra i “preconcetti” più diffusi c’è la convinzione che la cagna si debba sempre accoppiare tra il 10° e il 13° giorno dall’inizio dell’estro, che la femmina sia fertile sempre nello stesso periodo anche in cicli differenti, e che il maschio non fallisce mai nell’individuare i giorni fertili della femmina.
Fisiologia riproduttiva
La comprensione della fisiologia di base della riproduzione è importante per garantire che l’accoppiamento tra un maschio e una femmina fertili avvenga nel momento giusto.
La cagna è un animale monoestrale, in quanto presenta un solo ciclo estrale per periodo riproduttivo, seguito da un lungo periodo di riposo sessuale definito anaestro. È un animale non stagionale poiché non si possono riconoscere nell’arco dell’anno dei precisi periodi riproduttivi, ma si possono avere cagne in attività in qualsiasi periodo dell’anno. Questo riflette probabilmente le conseguenze della domesticazione di una specie con una struttura sociale e riproduttiva altamente organizzata con riproduzione stagionale.
La comparsa del primo estro è molto variabile, e benché generalmente si verifichi in un’età media di 6-12 mesi, è influenzata da vari fattori, tra cui il raggiungimento di una taglia minima, la genetica e l’esposizione a particolari stimoli ambientali, come la presenza di maschi o di femmine in calore. Si ritiene che l’insorgenza della pubertà sia correlata al raggiungimento almeno dell’80% del peso e dell’altezza da adulto, nella cagna questo momento è quindi fortemente influenzato dalla razza. Razze di piccola taglia hanno pubertà più precoce rispetto alle cagne di media e grande taglia, e le razze giganti hanno un’insorgenza delle prime manifestazioni estrali molto più tardive (anche 18-24 mesi).
Il ciclo estrale può essere suddiviso in quattro fasi: proestro, estro, diestro ed anaestro.
Proestro
Dopo un periodo di riposo sessuale, considerato obbligatorio nella cagna, questa entra in una fase di proestro, che dura in media 9 giorni (con variazioni da 3 a 21 giorni) caratterizzata dallo sviluppo e crescita follicolare. I segni associati al proestro includono aumento di volume e arrossamento delle labbra vulvari, e comparsa di scolo siero-ematico vulvare. Le variazioni comportamentali in questa fase comprendono una maggiore attrazione dei maschi, l’aumento della marcatura urinaria e la tendenza al vagabondaggio: il proestro è caratterizzato per definizione dall’attrazione del maschio, ma dal rifiuto dell’accoppiamento.
Estro
L’estro è una definizione comportamentale che comprende l’attrazione sessuale e l’accettazione dell’accoppiamento. L’estro dura in media 9 giorni (con variazioni da 2 a 27 giorni). In questa fase il comportamento della cagna è di invito al maschio all’accoppiamento: presenta il posteriore al maschio, si ha il riflesso di deviazione della coda per esporre la vulva e lordosi spinale. Durante l’estro, sotto l’influenza degli estrogeni, nelle secrezioni genitali e nell’urina vengono secreti feromoni, che avvertiti dal maschio ne stimolano l’attività sessuale.
In questa fase avviene l’ovulazione. La fisiologia riproduttiva della cagna si discosta da quella delle altre specie domestiche, poiché gli ovociti sono immaturi al momento dell’ovulazione e non possono essere fertilizzati: la fertilizzazione può avvenire solo dopo la maturazione dell’ovocita nell’ovidotto.
Nella cagna, che ha una ovulazione spontanea, è presente una notevole variabilità del momento dell’ovulazione in relazione all’inizio del proestro e ai segni di estro conclamato: la capacità di determinare il momento dell’ovulazione è quindi di importanza critica in questa specie.
Diestro
Il diestro, che corrisponde al periodo di attività luteinica, dura circa 2 mesi ed è caratterizzato dalla presenza di corpi lutei ed elevati tassi di progesterone. In caso di mancata gravidanza i corpi lutei regrediscono nell’arco di un periodo molto variabile
Anaestro
È il periodo tra la fine della fase luteinica e l’inizio del successivo ritorno in estro, e corrisponde alla fase di inattività ovarica: in questo periodo l’apparato riproduttore e quiescente. Ha una durata variabile (in media 18-20 settimane) che dipende da numerosi fattori quali taglia, razza ed ambiente.
I metodi per individuare il giorno dell’ovulazione sono molteplici:
Atteggiamento della femmina e del maschio
L’osservazione dell’atteggiamento della cagna nei confronti del maschio e l’esame dei genitali esterni sono metodi semplici, ma spesso inaffidabili per la determinazione del giorno dell’ovulazione. In alcune specie il comportamento estrale è un indicatore affidabile di ovulazione. In linea teorica la cagna dovrebbe dimostrarsi recettiva solo durante il periodo peri-ovulatorio, rifiutando l’accoppiamento quando questo avviene al di fuori del periodo fertile. Allo stesso modo il maschio dovrebbe interessarsi alla femmina solo durante questo periodo. Nel cane, tuttavia, la correlazione tra gli eventi ormonali e quelli comportamentali è spesso scarsa.
Esame COLPOCITOLOGICO
L’esame colpocitologico prevede il prelievo, la colorazione e l’interpretazione al microscopico delle cellule epiteliali vaginali esfoliate. L’aumento degli estrogeni plasmatici durante il proestro e l’estro causa un ispessimento della parete vaginale, e una notevole modificazione della sua mucosa, probabilmente come meccanismo di protezione al momento dell’accoppiamento. Le caratteristiche delle cellule vaginali che vengono valutate sono la morfologia dei margini, il volume cellulare, il rapporto nucleo-citoplasma, i rapporti tra le cellule e la presenza di altri tipi cellulari o sostanze quali eritrociti, leucociti, batteri e muco.
La valutazione delle diverse tipologie cellulari a livello vaginale, è un metodo semplice ed affidabile per monitorare la fase del ciclo estrale, soprattutto se si effettuano esami in serie, ma, se utilizzato come unico metodo, può presentare alcune insidie.
VAGINOSCOPIA
L’utilizzo di un endoscopio rigido può consentire nella femmina un’esplorazione dell’ultimo tratto dell’apparato urogenitale, dal vestibolo della vagina, fino all’orifizio della cervice. La conoscenza e la corretta identificazione delle strutture anatomiche, permettono di valutare le caratteristiche fisiologiche o patologiche di questo tratto dell’apparato riproduttivo, e può essere utile per documentare la fase del ciclo estrale e determinare il momento ottimale per l’accoppiamento.
La vaginoscopia eseguita utilizzando l’endoscopia rigida permette inoltre:
Valutazione della PROGESTERONEMIA
Nella cagna, differentemente da altre specie, il progesterone sierico inizia ad aumentare rapidamente dai valori basali prima che avvenga l’ovulazione, e raggiunge un livello distintamente elevato al momento dell’ovulazione. Questo aumento può essere identificato attraverso un monitoraggio in serie che consente di anticipare l’ovulazione, confermarla e stabilire l’inizio del periodo di fertilizzazione.
Per questo motivo nella cagna la valutazione della concentrazione del progesterone sierico risulta uno dei metodi più affidabili e diffusi per l’identificazione dell’ovulazione e la determinazione del giorno della monta.
Poiché l’aumento del progesterone inizialmente è progressivo, è possibile prelevare campioni ematici ogni due o tre giorni: la concentrazione del progesterone raddoppia ogni 2 giorni circa, così che se aumenta l’intervallo di campionamento l’accuratezza d’identificazione dell’ovulazione diminuisce.
L’osservazione dell’aumento progressivo del progesterone e l’annotazione dei valori rilevanti consente di pianificare i prelievi ematici così come l’accoppiamento.
La nostra struttura è dotata di macchine che eseguono la valutazione quantitativa del progesterone, con un tempo di lavorazione di circa 30-40 minuti, consentendo:
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