La piometra è una raccolta di materiale purulento nell’utero che colpisce le cagne intere, ovvero non sterilizzate, di qualsiasi età ma con incidenza superiore dopo i 6 anni di età. Il rischio per una cagna intera di sviluppare piometra prima dei 10 anni di vita è all’incirca del 25%. Nella gatta la patologia è meno frequente che nel cane.
Come si verifica la piometra?
L’eziologia di questa malattia è associata a “iperplasia cistica dell’endometrio” ovvero una risposta anomala dell’utero che si sviluppa nella fase di diestro, ossia quando vi è una produzione elevata e protratta di progesterone da parte dell’ovaio, oppure quando vi è somministrazione di progesterone esogeno. L’eccesso dell’ormone, che si verifica dopo l’ovulazione, persiste nel sangue per un periodo di circa 63-65 giorni, sia che sia iniziata la gravidanza sia che la cagna non sia gravida.
Il progesterone ha una serie di effetti sull’endometrio dell’utero: stimola il tessuto ghiandolare a diventare cistico, edematoso, inspessito e infiltrato di cellule come linfociti e plasmacellule. Questa stimolazione ormonale predispone l’organo ad essere meno contrattile e quindi impedisce l’efflusso del liquido prodotto dalle ghiandole dell’endometrio detto “latte uterino”, un secreto nutriente che servirebbe a sostenere l’impianto dell’embrione nel caso di gravidanza, che resta accumulato nella cavità uterina. La mucosa maggiormente inspessita e irrorata, funzionale nel caso di gravidanza, diventa altresì un ambiente ideale per l’innesco della piometra. Sebbene infatti sotto l’azione del progesterone la cervice si mantiene chiusa, una complicanza comune è la colonizzazione batterica e quindi alla formazione di pus nell’utero.
La risposta antinfiammatoria dell’organismo infatti è inibita nell’utero dall’azione ormonale e quindi i germi opportunisti, come Escherichia coli che invadono l’interno dell’organo risalendo dalla vagina, prendono il sopravvento producendo tossine responsabili della maggior parte dei sintomi. L’infezione che si viene a creare è la causa della mortalità nelle cagne e nelle gatto
Quali sono i fattori che predispongono alla piometra?
Se non si è intenzionati a far riprodurre la cagna è consigliabile sterilizzare la cagna anziché utilizzare ormoni per la soppressione del calore.
Quali sono i sintomi clinici?
Nelle cagne malate i sintomi sono: rifiuto del cibo, febbre, vomito, aumento della sete e della frequenza di urinazione, iperglicemia/ipoglicemia, scolo emorragico e purulento dalla vulva se la cervice è aperta e permette lo scolo del materiale fuori dall’utero; se invece la cervice resta chiusa lo scolo potrebbe non esserci, quindi non si deve fare troppo affidamento su questo segno clinico. Se non riconosciuta e curata per tempo, questa infezione da localizzata può evolvere in setticemia ed endotossiemia sistemica con peggioramento generalizzato dell’animale fino allo shock e alla morte.
Ovviamente nel caso di piometra chiusa l’organo tende a dilatarsi fino alla possibilità di rompersi causando peritonite per fuoriuscita dal pus in addome, oppure può andare incontro a torsione a causa della sovradistensione dell’organo. In ogni caso l’exitus è fatale se non si interviene rapidamente.
Come si esegue la diagnosi?
La diagnosi si basa sulla visita clinica e la raccolta anamnestica, sugli esami del sangue ma soprattutto mediante l’ECOGRAFIA dell’apparato genitale che permette di vedere l’utero, il suo contenuto liquido e il suo endometrio. Gli esami mostreranno un aumento dei globuli bianchi in particolari neutrofili e parametri di possibile danno renale e/o epatico, con probabile alterazione dei parametri della coagulazione. Se il veterinario a cui vi siete rivolti non ha l’ecografo può comunque servirsi dell’utilizzo del radiologico, la RADIOGRAFIA è un mezzo meno accurato soprattutto se l’utero non è di notevoli dimensioni.
Un altro strumento molto utile per determinare lo stato di gravità del paziente critico è l’EMOGASANALISI che con 0,2 ml di sangue e pochissimo tempo fornisce una serie di indicazioni sull’equilibrio elettrolitico e sul ph del sangue che possono fare la differenza nel corso della stabilizzazione del paziente critico. Di solito però i piccoli ambulatori non dispongono di questo strumento.
Quale è il trattamento da eseguire nel caso di piometra?
Esiste un trattamento MEDICO della piometra che dovrebbe essere riservato alle cagne da riproduzione di elevato valore genealogico e di cui si vuole provare a preservare la capacità riproduttiva. Il trattamento è costoso e non scevro da effetti collaterali anche gravi. Inoltre non è indicato nei pazienti critici (ovvero con grave quadro clinico e a rischio di morte), tale terapia consiste in antibiotici e ormoni che favoriscono la contrazione uterina e l’espulsione di pus, la terapia va eseguita in clinica sotto stretto controllo medico almeno per i primi giorni. La terapia medica potrebbe comunque risultare pericolosa, infruttuosa e non impedisce la recidiva futura.
Il trattamento di prima scelta è rappresentato dall’intervento CHIRURGICO che quasi sempre si rende indispensabile ed è inoltre risolutivo, la pratica chirurgica consiste nell’asportazione completa di utero ed ovai. La chirurgia spesso viene eseguita in emergenza ma previa stabilizzazione emodinamica del paziente, la complicazione che può accadere è che l’animale, se già in stato di sepsi, muoia durante la procedura o che durante la stessa ci sia perforazione o rottura dell’utero con conseguente peritonite settica, che complica molto il quadro e rende la prognosi più grave. Il postoperatorio è variabile in base alle condizioni del paziente, spesso si rende necessaria la terapia intensiva della cagna. Del resto l’alternativa a non attuare la procedura sarebbe la morte.
Come è possibile prevenire la piometra?
L’unico modo è eseguire l’ovariectomia nella cagna dopo il primo calore in modo che non ci sia la stimolazione ormonale che come abbiamo visto è alla basa dell’eziopatogenesi della piometra. Diverso è il caso delle fattrici di razza che sono adibite alla riproduzione, per queste cagne infatti la gravidanza è fondamentale e basta attuare un attento monitoraggio da parte del medico veterinario al fine di evitare il peggio.
Anche la cagna adulta-anziana può essere sottoposta a sterilizzazione al fine di evitare gravidanze isteriche e/o piometra, del resto meglio eseguire un intervento preventivo in buone condizioni di salute piuttosto che in emergenza quando la paziente potrebbe avere uno stato clinico compromesso. Infine ricordiamo a tutti che i cani non di razza, quindi non geneticamente selezionati, non dovrebbero essere destinati alla riproduzione e dunque tutte le cagne non adibite alla riproduzione dovrebbero essere sterilizzate non solo per i motivi spiegati sopra ma anche per evitare cuccioli indesiderati e dunque futuri randagi. Prossimamente in un altro articolo parleremo dei pro e i contro della sterilizzazione e a che età è consigliabile eseguirla.
Siamo lieti che tu ci abbia scelto. Puoi compilare questo breve modulo e sarai ricontattato a breve