Non sempre però è così. Ci sono interventi programmabili che vengono svolti in anestesia generale, per i quali possiamo agire d’anticipo e preparare il nostro pet tramite un’accurata visita anestesiologica.
Prima di tutto l’anamnesi generale del paziente. Patologie, allergie, precedenti interventi, comportamento generale (per individuare eventuali problemi), stile di vita.
Il veterinario poi esamina l’animale, per verificare lo stato di salute generale, con una visita approfondita, la palpazione addominale, auscultazione dei polmoni: tutto serve a capire come l’animale potrà reagire all’anestesia e all’intervento stesso.
Si effettuano poi esami specifici: elettrocardiogramma e ecocardio per controllare lo stato di salute del cuore, organo che più viene sottoposto a stress durante un intervento chirurgico durante l’anestesia.
Importanti anche le analisi del sangue, per la coagulazione e per verificare lo stato di salute dell’animale prima dell’intervento
Ci permette di arrivare all’intervento conoscendo con precisione la condizione del pet, e prevenendo quindi eventuali difficoltà che potrebbero insorgere in sala operatoria.
Conoscere l’anamnesi e le reazioni dell’animale è fondamentale anche per prevedere una terapia preoperatoria e postoperatoria (che sia antibiotica, antinfiammatoria, antidolorifica) per ridurre al massimo problemi, dolore e disagio nel postoperatorio.
Un motivo in più: la visita anestesiologica, soprattutto in un animale adulto o anziano, funge anche da check-up generale, e potrebbe essere il momento in cui si individuano per tempo problemi o patologie su cui intervenire tempestivamente prima che si aggravino
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